Il movente: il denaro. Il denaro?
Marzia ha sempre avuto una sorta di indifferenza verso il denaro.
Non è vero che il tempo fa dimenticare. Si rinnova il dolore ed i particolari risultano più nitidi. Specialmente ora. Tra un grado del processo ed un altro.
Ho letto i giornali e non ho accettato questa sentenza ma soprattutto il movente perché io ho vissuto tutta la vita a casa Corini. Prima di Marco e dopo Marco. In famiglia con suo babbo e sua mamma.
Ho ripensato ad istante su istante. A 35 anni di istanti. Di baruffe, di tensioni, di feste di Natale. Delle malattie del babbo di Marzia e di quelle di Eliana, sua madre.
Marzia ha dormito per settimane in fondo al letto di sua madre ed ha amato suo babbo fino in fondo.Anche se loro erano duri con lei. Ma lei ha sempre dato amore. Sono stata testimone di Marzia il 2 Marzo 2020. Inizio pandemia. In questo processo infinito. L’accusa non mi ha chiesto nulla. Allora vorrei io rispondere alle domande della gente. A chi leggendo i titoli dei giornali afferma sicuro che i soldi ti trasformano e che la bramosia di averli ha trasformato Marzia in un’assassina.
Ecco voi non c’eravate io si è lei non è questo. Non ha mai guardato quello che c’era. Cosa era rimasto lei non lo sapeva.
A lei interessava solo non perdonarsi per non essere arrivata prima. Ed è l’unica cosa che non le riuscivo a perdonare neanche io. Ho sempre pensato se fosse arrivata prima lei lo avrebbe convinto ad operarsi e lui avrebbe capito. Di altro non è colpevole. Vi racconterò i miei ricordi. Quelli che non mi hanno chiesto. Quelli che vi faranno capire che il movente di questo ‘omicidio’ non regge. Non regge per niente .
Cinque anni e mezzo. Incredibile. Notti in cui mi sono svegliata ed ho ripercorso decine e centinaia di volte gli stessi momenti.
Non perché io fossi mai stata indubbio che Marzia fosse colpevole. No. Ma cercando di enunciare che domande giuste a cui io avevo le risposte.
Le domande che non mi hanno fatto.
Perché Marzia ha risposto “No, mio fratello non lo spostiamo, aspettiamo”, alla mia proposta di farlo cremare in Toscana perché era già 9 giorni che era in attesa nel magazzino del Cimitero di Genova in attesa di essere cremato?
Perché se aveva qualcosa da nascondere non ha colto la possibilità che io le avevo dato?
Perché se lei aveva fatto tutto questo per i soldi ha fatto scelte di vita che dimostravano palesemente quanto a lei il denaro non importava?
Perché e qualsiasi persona forse lo avrebbe fatto non ha controllato cosa c’era in casa di Marco?
Cosa c’era sui conti?
Non sapeva niente di quello che suo fratello aveva. Perché anche anni prima in compravendite ed eredità non è mai intervenuta. Eppure la casa di Sarzanello era sua ed anche di Marco.
Perché se lei era così piena di cupidigia da novembre 2015 a febbraio 2016 non ha spostato tutti i soldi nella Guyana Francese dove era a lavorare?
Sua madre era disponibile a vendere tutto e spostarsi pur di stare con sua figlia.
Perché aveva lasciato a me in mano una carta di credito da ritirare in banca con un pin da novembre a febbraio se voleva solo i soldi?
Io le avevo scritto molte volte ma a lei non fregava nulla. Io non l’avevo mai fatta uscire neanche dalla busta che mi aveva consegnato la banca.
Perché tutto di lei parlava e parla di una persona completamente diversa da quella che viene processata?
Perché sua madre, infermiera e molto preparata ed innamorata di Marco non l’ha fermata? Eppure era lì era con lei.
Perché Isabeau che l’ha denunciata non lo ha fatto durante i nove giorni in cui c’era il corpo nel deposito del cimitero e neanche lo ha fatto nei mesi dopo ma ha aspettato di avere in mano i 550 mila euro dell’accordo prima di denunciare?
Le mille domande hanno tutte una risposta. Perché io ero lì e sono sicura delle risposte.
Un nuovo team di avvocati. Un nuovo grado del processo.
Finalmente finiamola. Ridatemi Marco e Marzia.
Basta.
Nella foto: Marzia Corini a Point Pedro, Penisola di Jafnna (Sry Lanka)
2000 – Guerra Tamil
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