Menzogne mediatiche 2

Ho letto i commenti all’articolo del 21 Maggio di Corrado Ricci su questa pagina.
Quando ho letto l’articolo ho provato quell’ormai noto senso di fastidio che la falsità riesce a suscitare.
Il 21 Maggio non è stata affatto un’udienza come definisce Ricci basata sulla “querelle testamentaria” , ma una disamina di come sono state condotte le indagini.
E’ stata chiesta ragione di tante mancanze nella raccolta dei documenti che mi univano a mio fratello durante il suo ultimo anno di vita.
Nessuno ha fatto menzione , come scrive Ricci nel suo articolo, alla morfina assunta da mio fratello. Quando questo dato è stato sviscerato, lei, Corrado Ricci , non era il aula. Perchè se ci fosse stato saprebbe che non risulta alcuna diminuzione del dosaggio degli oppioidi al fine di rendere Marco più lucido, come lei scrive.
Ci sarebbero tante , tantissime cose da dire circa il suo articolo, o forse circa i suoi articoli su questo fatto. Ma mentre scrivo provo solo pena, per chi specula su una tragedia, per chi, evidentemente non conosce il dolore di vedere una persona vicina morire di cancro.
E’ un dolore che strappa l’anima per sempre.
Un dolore che lei traduce in ” traguardare al massimo il rendimento personale ” alludendo a me circa la morte di mio fratello.
Se non riesce neanche ad intuire l’immensità di questo dolore , si limiti a scrivere di quello che sente. E lo riporti per quello che è.
Magari venderà di meno, ma immagino possa dare un po’ di serenità alla sua coscienza. Forse.
E un’ultima cosa … venga alle udienze e non recuperi sprazzi di un’informativa inesatta per ” assemblare ” i suoi articoli . Credo, sarebbe più corretto . Anche verso mio fratello, anche se non era suo amico.

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